Nessuna verticalità. Non c’è da accollare una pretesa liturgica all’opera di Raul Gabriel. È piuttosto un esercizio duraturo che chiede di stare appoggiato sul tavolo da lavoro. Qui ha la sua forza.
Una croce, che segue la spina dorsale e le braccia aperte, fa da telaio. I fili neri disegnano un costato ferito.
Il costato e le scapole s’incurvano come un agnello sulle spalle.
Trama e ordito tessono assieme agnello e pastore: il buon pastore è l’agnello e l’agnello è il buon pastore.
L’agnello sarà il loro pastore e li condurrà alle sorgenti d’acqua viva (Ap7,17).
Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore (Gv 10,11).
(Raul Gabriel, Cristo Buon Pastore e Agnello, 2011, Bitume graffite e resina, Milano, GASC)
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