La chiesa vista da una panca

Scrive Camillo Langone su Il Foglio (17 aprile 2009): “Che succede ad Avvenire? Il direttore Boffo ha perso il controllo delle pagine interne? Il quotidiano dei vescovi ha incredibilmente dedicato uno speciale alla rassegna di arte sincretica, cristo-satanista, che apre domani a Vicenza. Puzza di zolfo, la pubblicità della ditta Cibiemme: una grande foto per vantarsi di produrre panche senza inginocchiatoi. In redazione nessuno ha mai letto “Introduzione allo spirito della liturgia” di un certo Joseph Ratzinger? “L’incapacità a inginocchiarsi appare addirittura come l’essenza stessa del diabolico”. Sempre Avvenire dà voce ad alcuni inquietanti personaggi vestiti di nero che si aggirano ai margini della rassegna vicentina: sembra che siano i finanziatori dei templi gnostici, ostili all’Incarnazione, costruiti da Mario Botta a Torino, da Renzo Piano a San Giovanni Rotondo, da Richard Meier e Pietro Sartogo a Roma. Che Boffo svolga un’indagine interna, individui i responsabili e neutralizzi immediatamente quei figli di streghe”.

Quando leggo i fioretti estetizzanti di Langone Camillo, il nostro Mishima della ristorazione, so che pensare il contrario è semplicemente salutare.

Così mi vien voglia di difendere Koinè e Avvenire, rei di aver dato spazio ad “arte sincretica” e perfino a “panche da chiesa senza inginocchiatoi”:  robba per gnostici dice Langone. E pensare che a Koinè ci stava pure lo stand della Tridentinum di Pietro Siffi.

D’accordo, è vero, rimane il fatto che molte chiese recenti sono astrazioni invivibili o scatole polivalenti o totem incombenti. Ma gli esercizi d’inerzia di Langone sono peggio. Pensiamo invece a come ricreare, a dare compiutezza a queste chiese. Se un obelisco pagano sta in mezzo a Piazza san Pietro, a volte basta conficcare bene una croce.

piazza san pietro e obelisco

8 Comments

  1. Io credo che per una volta si debba avere anche la parresìa di ammettere che certe lezioni gratuite di cattolicesimo (come quelle che il Langone ed altri colleghi si sentono in dovere di offrire alla plebe e che ormai vengono impartite quasi quotidianamente dalle cattedre malinconiche di gente che avrebbe voluto essere Karl Kraus e poi si è accorta di non esserlo) siano irritanti prima di tutto perché sono superficiali, vacue e dozzinali nel loro moralismo estetizzante.

  2. Langone è semplicemente un furbastro che ha capito che più la spari grossa più si parlerà di te.
    Piuttosto, venendo a cose serie, cosa ne pensi della nuova chiesa di Fuksas di cui parlo oggi?

  3. dopamino, vero c’è sicuramente del profondo nell’argomento, ma per riprendere Nontemotaubes, diventa tutto vacuo quando è sostenuto da un oblomov sdraiato sulla panca di una chiesa.

    donmo: ne penso che è un ottimo esempio che mi dà ragione (nel senso che quasi quasi ci faccio un post al volo)

  4. @Nontemotaubes parresìa, moralismo estetizzante, credi che usare questi paroloni alzi il grado di serietà di ciò che vuoi esprimere? Scommetto che eri euforico nel votare Veltroni alle primarie…adesso prendo il Devoto Oli e cerco di risponderti in endecasillabi sciolti

    @lc anche ame spesso viene da pensare “ma da che pulpito viene la predica?” ma sarà che quando si parla di coerenza, di abnegazione e di concretezza ci nascondiamo dietro il dito dell’ovvietà e della superficialità.

  5. @dopamino: il collegamento tra il mio commento e le primarie non l’ho capito. Penso che la tua reazione sia eccessiva. Per il resto, non mi sembra di aver usato un linguaggio eccessivamente ricercato. Ma forse non mi sono espresso bene. lc lo ha fatto meglio e più sinteticamente di me: “diventa tutto vacuo quando è sostenuto da un oblomov sdraiato sulla panca di una chiesa”.

  6. Io trovo che Langone sia semplicemente fantastico, anche quando non ne condivido le idee.
    Dei precedenti commenti non ho compreso i riferimenti dotti a Kraus e oblomov (Oblomov?), comunque… a me pare che Langone sia la versione cattolico-tradizionalista di Dario Fò, quasi mai condivisibile ma che gran commediante.
    Nel merito del post:
    1. Langone ha ragione nel merito della critica ai produttori di panche senza inginocchiatoi, panche per demoni orgogliosi.
    2. ma ha torto marcio nell’attaccare il direttore di Avvenire per la pubblicità, non è certo un suo compito selezionarla in base ai personali criteri di un giornalista di Panorama-Il Foglio.

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