Hierusalem – 3

Ma cosa c’è a Gerusalemme? Perché andare in questa città?

La storia dell’Alleanza mostra un Dio che si rivela parlando. Con tenacia e con tenerezza. Come una sposa è l’Alleanza: «Ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» (Osea 2, 16). Sequeri fa notare che una traduzione più letterale risuonerebbe così: «le parlerò sul cuore» (L’oro e la paglia, pag. 45). C’è qui l’intimità fisica propria degli amanti.

Dio, rivelandosi, consegnò il proprio nome a Mosé sul Sinai. Mosé lo disse a suo fratello Aronne, e Aronne lo trasmise alla sua discendenza sacerdotale.
Da allora, fu tenuto come un tesoro geloso. Lo bisbigliava una volta all’anno il sommo sacerdote, prima nel segreto della “tenda del convegno” e poi, una volta costruito, nel profondo del tempio. Il tempio lo edificò Salomone a Gerusalemme, come Dio aveva detto a suo padre Davide: «Mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome» (1Re 8,16)

Ecco, Gerusalemme come il luogo del nome di Dio.

tempio-salomone

Questo disegno di Christian van Adrichom (1584) riproduce, in modo didascalico, il Tempio di Salomone. Il tempio era come una città nella città. Tutt’attorno c’erano le abitazioni dei sacerdoti. Nello spazio esterno c’era l’atrio dei Gentili; seguiva l’atrio dei Giudei con l’altare degli olocausti; poi, internamente, dove entravano solo i sacerdoti, c’era il luogo detto “il Santo” con il “candelabro, la tavola, i pani dell’offerta”; infine, il Santo dei Santi dove era riposta l’arca dell’alleanza e dove entrava solo il sommo sacerdote. Qui, luogo della presenza di Dio, il disegnatore ha posto il tetragramma, il nome di Dio.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...