Al canto del Te Deum, ecco come si trasforma in pochi minuti un altare per la celebrazione secondo il messale del 1962.
A me, francamente, pareva che alla partenza ci fosse già tutto (altare ben piantato a terra, la tovaglia, il grande crocifisso); anzi, che questa aggiunta posticcia di altri elementi possa infondere un senso di poca solidità, con conseguente perdita di solennità.
Ma fosse anche un blocco unico di marmo, il rischio maggiore è che tale impostazione confermi l’idea di un celebrare alla parete, al tabernacolo, come segnalava lo stesso Ratzinger in La festa delle fede. Con la perdita, ancora una volta, dell’essenziale.