Prendiamo un chiostro di un’abbazia cistercense. Con i suoi quattro lati, chiusi ma aperti verso l’infinito, rappresenta e ripresenta il ritmo del cosmo e la varietà del creato. L’unità si dispiega nella molteplicità, fino ai capitelli che mostrano il mondo vegetale, animale, l’uomo e la rivelazione. Al centro, il centro: la fonte da cui partono i quattro fiumi dell’Eden, il principio che governa l’universo, la causa prima da cui la molteplicità prende vita.

Nel chiostro dell’Abbazia di Santa Maria a Follina, lungo tutto il perimetro, c’è un ornamento, uno stelo (o un tralcio) con delle foglie. Che è proprio quella forma elementare, la matrice (Baltrusaitis la chiama motivo 1) che genera ogni altra possibile fioritura della decorazione romanica: la causa seconda di tutta la varietà del mondo vegetale.

(Alcuni esempi di sviluppo del motivo 1).


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