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Nel post “Appunti iconoclasti” ho riassunto, con un numero minimo di passaggi, il rigore di un iconoclasta. E l’esito manifesta il presupposto: il disprezzo per il creato, una forma di gnosi.
Chi conosce questo blog sa che chi scrive non fa proprie quelle frasi. Chi invece non lo sa, effettivamente, può rimanere basito. Ma forse neanche tanto. Ed è questa la cosa più interessante: a molti quelle parole suonano cristianissime e devotissime. O no?