Alcune brevi considerazioni sull’articolo di Carlo Cibien sul San Paolo riportato qui sotto.
L’articolo è interessante per le sue numerose informazioni, però mi lascia perplesso nell’interpretazione di quella mezzaluna sullo scudo del soldato.
Innanzitutto i dipinti di quel periodo che raffigurano brani biblici, anche prima di Lepanto, sono pieni di mezzelune, così come di turbanti e scimitarre: è un modo per indicare un contesto orientale.
Difficile poi, per quanto Caravaggio frequentasse ambienti colti, che il riferimento simbolico si riferisse a testi tratti dal Talmud e non biblici.
Forse rimane un’altra lettura di quella mezzaluna, che provo a proporre con tutta la cautela possibile.
Quel soldato vecchio ha l’aspetto di un rabbino e quella mezzaluna sullo scudo è un crescente montante. In araldica (per il Caravaggio un sistema simbolico sicuramente più abituale rispetto al Beresìt Rabba) il crescente indica negli stemmi il ramo cadetto, ovvero il secondogenito. E Giacobbe, chiamato da Dio Israele, figlio di Isacco e fratello di Esaù, era il secondogenito. Israele infatti è il ramo cadetto.
Israele, come un vecchio soldato, bardato e statico nel proprio armamentario, si arrocca in difesa. L’altro soldato, nudo a terra, di nome Saulo, avrà il nome trasformato in Paolo.