L’anima mia languisce e brama gli atri del Signore..
per me, un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove (Sal 84).
Non è desiderio rimasto vano. Lo sarebbe stato se fosse rimasto affidato alle sole forze dell’uomo. Ma Dio si è chinato ed è andato incontro a chi, fin dall’origine, chiedeva ospitalità. E si è fatto uomo nella persona di Gesù, il Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo.
Per spiegarlo, Gesù ha usato un’immagine: “Io sono la porta”. Così, nei secoli, la soglia della chiesa è diventata immagine, icona, simbolo di Gesù Cristo. Perché è quanto mette in comunicazione il dentro con il fuori, il sacro con il profano, il visibile con l’invisibile, l’umano con il divino.
Attraverso l’incarnazione la porta apre.
Sulla porta del duomo di Verona ci sono due Grifoni, il leone unito all’aquila, simbolo della forza e della signoria di Cristo, come in cielo così in terra.
La porta centrale della basilica di S.Ambrogio presenta una varietà di pietre policrome: è la molteplicità, la diversità, la ricchezza del reale che trova unità, assume forma, acquisisce senso in Cristo, ego sum ostium.
La chiesa di S. Michele a Hildesheim, per prima, nel 1015, con il suo portale di bronzo avvicina a tutti la storia della salvezza. La storia non è più solo da vedere, magari in alto sopra le teste, ma vicino, da toccare e attraversare.
La porta è soglia che si fa visibile.
C’è, poi, una parte della porta che è poco ricordata, poco vista, solitamente superata con passo breve e rapido, e che invece una nostra sosta la merita: è la “bussola in legno”, quell’entrata stretta e cieca, con la porta che solitamente si spinge, quella sorta di cassa di legno posta all’ingresso delle chiese. Non ha solo la funzione di tenere fuori il caldo e il freddo. Svolge piuttosto una funzione preparatoria: a ben vedere, lavora sul corpo e sull’anima.
Meglio di tutto è che la bussola in legno sia spoglia, proprio come il buio. Ed essenziale, come una cassa da morto. Ha, infatti, la funzione di resettare tutto. Lì dentro non c’è niente, solo sottrazione. Luogo di mezzo che “porta” a un momento di sospensione, di apnea.
E’ spalancando la porta che si viene alla luce, e si respira. Immersione ed emersione: la soglia presenta una dimensione battesimale, morire e rinascere, in Cristo.
Quando si emerge, quando si entra in chiesa, c’è lì a portata di mano l’acquasantiera, per farsi il segno della croce. Memoria battesimale.
A volte, basta anche solo entrare con le pupille al buio, e poi lentamente emergere.
bello scritto e foto
grazie.