La cotogna è un frutto che a mangiarlo così fa storcere la bocca. Ma lavorato diventa conserve, marmellate, distillati: diventa ciò che in natura non esiste ma che l’uomo sa creare, quasi fermando quel tempo che inesorabile fa tutto deperire e marcire.
La cotogna è simbolo di fertilità, perché la procreazione è l’anticipo di eternità e immortalità propria di chi è mortale.
E’ simbolo di redenzione. Anticipo dell’eterno che passa attraverso la fatica del lavoro e la grazia della creatività.
L’uomo, fatto a immagine di Dio, nelle generazioni, e quindi nella morte, avvicina l’eterno. Fatto a immagine di Dio, nella creatività, e quindi nel limite di un’idea, avvicina l’eterno. Quindi non lo raggiungerà mai. A meno che l’eterno non entri tra le generazioni e il lavoro dell’uomo.
Dedicata alla creatività, a Forlì, ha aperto Casa Cotogni.