L’Eucarestia è segno e insieme presenza autentica, vivente. Rappresentarla ovvero mettere in atto dei segni può porre dei problemi. Soprattutto quando i segni assumono una forma talmente forte e invasiva da spacciarsi per presenza loro stessi, nascondendo la loro natura deittica. E’ il caso, ad esempio, della televisione.
Come rappresentare allora il Corpo del Signore? Ecco un esempio magistrale che non subisce ma valorizza il linguaggio audiovisivo, dove non si inquadra tanto l’Eucarestia, ma i volti che si girano verso l’Eucarestia. “Il mio cuore e tutta la mia carne anelano al Dio vivente” (Sal. 83,3).
Fonte: Arcidiocesi di New York.